martedì 8 gennaio 2013

Trattoria La Morina



Trattoria La Morina
C.G. Garibaldi 24/D
Reggio Emilia (RE)
Tel. 0522 431140



Anno nuovo, nuove recensioni e, per la prima recensione di quest' anno, mi sono spostata in “terra straniera”, al di là del Secchia: Reggio Emilia. Quindi, cari amici modenesi, la terminologia, perdonatemi, è quella che è!
Scherzi a parte, con alcune amiche, sabato sera, siamo andate nel ristorante “La Morina”, ristorante in centro vicino alla Basilica della Ghiara.
La trattoria, il cui nome è dedicato alla nonna del titolare Giuliano detta appunto “La Morina”, ripropone i piatti della tradizione reggiana come i maccheroncini al sugo di lumache o la trippa, con  materie prime acquisite prevalentemente da allevatori locali.
Ma veniamo a noi.
Il ristorante occupa un locale al piano terra come un negozio normale e, generalmente, questo non mi piace granchè perché non amo molto mangiare in vetrina. Invece, appena dentro, l’atmosfera è calda, rustica e accogliente, tipica di una trattoria degli anni ’70 e le vetrine sono sapientemente nascoste da tendine in pizzo “della nonna” in modo da avere un clima più intimo e raccolto.
Per iniziare abbiamo deciso di prendere un po’ di antipasti misti come Erbazzone fatto in casa, un piatto di salumi misti con pancetta, salame, Crudo di Parma, Parmigiano Reggiano e Culaccia di Fontanellato (praticamente è un Culatello ma con la cotenna) il tutto preso da allevatori locali. Salumi veramente buoni e erbazzone veramente delicato. Ottimi.
I primi: in molte non abbiamo resistito a una bella tazza di brodo caldo quindi  4 cappelletti (cappelletti???? Vabbè...)in brodo di cappone e manzo serviti nella scodella e un tortellone di zucca. Cappelletti buonissimi, impasto molto omogeneo, anche se generalmente preferisco una grana dell’impasto meno fine, brodo saporito senza eccedere. Il tortellone invece, rilasciava una nota di amaretto in perfetto equilibrio con la zucca in modo da non sovrastarla. Spettacolari.
I secondi: Polpettone della nonna bollito servito con spinaci e salsa verde fatta in casa, stracotto di ganassina (guanciale di manzo) con polenta morbida, coniglio arrosto con patate, trippa in scodella alla reggiana.
Partiamo dalla trippa. Ok. Lo ammetto. Sono, come si suol dire, da allevamento: incuriosita dalle frattaglie mi sono lanciata in questa trippa. In pratica vi arriva una scodella di caffèlatte piena di trippa in umido. Niente. Non andava giù. Ma colpa mia che non avevo mai mangiato la trippa e non sapevo come fosse. Comunque per i neofiti come me considerate che la trippa tende ad avere una consistenza un po’ molliccia e, da digerire, risulta un po’ impegnativa.
Polpettone:  sapore buono ma un po’ pesante. Salsa verde fatta in casa deliziosa dove spiccava una punta di aglio notevole ma gustosissima.
La ganassina era tenerissima e saporita anche se la polenta era un po’ insipida.
Il coniglio con patate era morbido senza essere secco. Perfetto.
Il tutto innaffiato da un litro di vino sfuso della casa: un rosso frizzante un po’ povero di struttura a mio riguardo.

Passiamo alle note dolenti: la spesa.
Eravamo in 5 e per 4 antipasti, 5 primi, 5 secondi, 1 litro di vino sfuso della casa, 3 dolci e 3 caffè abbiamo speso 37 euro a testa.

Giudizio finale: 3 tortelli su 5. Nonostante la qualità dei piatti e degli ingredienti sia davvero ottima, ho trovato che la spesa di 37 euro sia stata eccessiva visto i piatti caserecci (trippa, coniglio, polpettone) e il vino sfuso. Provatelo, ma quando il vostro portafoglio è in piena forma!

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